Biennale d’Arte di Venezia 2015 – All the World’s Future – Indice
All the World’s Futures, l’ingresso dell’Arsenale. Foto © Inexhibit, 2015
La Biennale di Venezia | 56° Mostra Internazionale d’ arte | All the World’s Futures
Il tema
Dal 9 maggio al 22 novembre 2015 sarà aperta al pubblico la 56° esposizione internazionale d’arte, dal titolo All the World’s Futures, diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta dal Paolo Baratta. Questa edizione della Biennale d’arte celebra anche il 120° anno dalla prima esposizione del 1895.
Nato in Nigeria nel 1963, Enwezor è attualmente il direttore della Haus Der Kunst di Monaco di Baviera, ed è uno dei più noti curatori e critici d’arte al mondo.
Il Padiglione Centrale ai Giardini. Foto © Inexhibit, 2015
La mostra è come sempre allestita nelle due sedi storiche principali, dei Giardini di Castello e dell’Arsenale, ma coinvolge anche prestigiose sedi in tutta Venezia, dove sono ospitate le rappresentanze di molte nazioni e dove sono allestite mostre ed eventi collaterali.
All the world’s futures forma un grande e unitario percorso espositivo che si articola dal Padiglione Centrale dei Giardini all’Arsenale, includendo le partecipazioni di 53 paesi.
All the world’s futures
Okwui Enwezor ha messo in evidenza il ruolo storico della Biennale di Venezia, che si è sempre posta come luogo di confluenza dei cambiamenti socio politici e delle fratture in campo artistico, culturale, politico ed economico; fin dalla prima edizione del 1895, quando si aprì in uno scenario segnato dai movimenti di massa nati in risposta alle trasformazioni innescate dalla seconda rivoluzione industriale.
Il Padiglione Centrale dei Giardini. Hans Haacke, Blue Sail 1964-1965. Foto © Inexhibit, 2015
I grandi passaggi degli ultimi due secoli: dalla modernità industriale a quella post industriale, dagli sviluppi della tecnologia all’era digitale, dalle migrazioni di massa alla “mobilità di massa”, dai disastri ambientali alle guerre genocide, hanno prodotto spunti e riflessioni per generazioni di artisti, registi, scrittori, musicisti. Ma le fratture del nostro tempo, segnato dalla crisi economica, dalle catastrofi umanitarie, dalle disparità sociali e dalle politiche secessioniste, non sono meno evidenti di quelle del passato.
Il progetto di Enwezor per questa biennale parte dunque dall’urgenza di fare il punto sullo “stato delle cose”.
Arsenale – Kutluğ Ataman, The portrait of Sakip Sabanci, 2014. Foto © Inexhibit, 2015
Riconoscendo la complessità attuale, il curatore rifiuta un tema omnicomprensivo e propone un’esposizione che fa convivere una molteplicità di contenuti, sia dal punto di vista temporale- con opere del passato e del presente, molte delle quali commissionate per questa occasione – che di linguaggio.
Il cuore di questa visione è lo spazio dell’Arena, nel Padiglione Centrale, che sarà la scena di letture, performance, concerti e piece teatrali, che proporranno visioni sincroniche e diacroniche della società contemporanea.
Lo spazio dell’ Arena nel Padiglione centrale dei Giardini. Nella foto un momento della lettura del Capitale di Karl Marx che, iniziata il 6 maggio, procederà per tutta la durata della biennale d’arte. Photo © Inexhibit, 2015.
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