La Fondazione Luis Vuitton è un centro espositivo a Parigi, inaugurato nel 2014 e finanziato dal gruppo francese del lusso LVHM. L’imponente edificio di 7.000 metri quadrati della Fondazione Vuitton è stato disegnato dell’architetto americano di origini canadesi Frank. O. Gehry.

La Fondazione Louis Vuitton sorge nella parte nord del Bois de Boulogne, un grande parco di 846 ettari nella parte ovest di Parigi; il modo più agevole per raggiungere la fondazione è tramite un bus navetta che parte ogni 20 minuti da Place Charles de Gaulle.

Sopra: la Fondation Louis Vuitton a Parigi vista da Avenue du Mahatma Gandhi, © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Architettura
Ad un primo sguardo dall’esterno, l’architettura della Fondazione Vuitton lascia perplessi. In particolare le enormi “vele” in legno e vetro che la avvolgono sembrano strutture decorative posticce sovrapposte alla struttura dell’edificio con cui sembrano non stabilire un vero rapporto funzionale.
E tuttavia, entrando nell’edificio, e salendo all’ultimo livello del museo si coglie molto meglio il senso del progetto di Gerhy, e si scopre che quei gusci giganteschi formano in realtà la copertura di una serie di terrazze panoramiche, creando così uno splendido spazio esterno protetto dove i visitatori possono rilassarsi, passeggiare, socializzare e godere di viste panoramiche privilegiate su Parigi e i suoi dintorni.
Detto questo, il progetto di Gehry non mi  convince ancora del tutto,l’impressione è che sia un po’ troppo “sopra le righe” per così dire, anche se non si può negare che si tratti di un gesto architettonico davvero potente e a suo modo affascinante.

Fondation Louis Vuitton, viste da est e da ovest; l’edificio è affacciato su specchi d’acqua sia sul lato orientale che su quello occidentale; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Un’immagine delle terrazze pensili; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Uno dei volumi del cosidetto “iceberg” rivestiti in cemento bianco fibrorinforzato; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Dalle sale espositive – concepite come grandi scatole bianche, estremamente funzionali ma non particolarmente espressive dal punto di vista architettonico –  non si percepiscono la complessità e la ricchezza formale e tecnica dell’edificio della Fondazione Vuitton.
E’ in altri ambienti, come il grande vano scale per il pubblico, che l’edificio rivela la sua vera natura: qui un reticolo di costole in acciaio connesse da piastre imbullonate forma un impressionante spazio piranesiano, che costituisce il lato interno di uno dei volumi rivestiti all’esterno da centinaia di lastre in calcestruzzo bianco fibrorinzorzato, che insieme formano quello che è noto come “l’iceberg”.

L’interno del vano scale per il pubblico con la sua struttura in acciaio; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Le undici sale espositive forniscono alla Fondazione Vuitton una superficie espositiva di ben 3.850 metri quadrati; gli spazi per i servizi al pubblico, in particolare il caffè e il bookshop, sono assai meno generosi quanto a spaziosità ma sono comunque piacevoli e ben disegnati.

Mostre e programma di attività
Benchè la Fondazione Vuitton possidea una notevole collezione d’arte, nell’edificio non c’è nessuna mostra permanente; l’attività espositiva della Fondazione si svolge infatti esclusivamente attraverso mostre temporanee, di solito due all’anno, di cui una di arte moderna e l’altra di arte contemporanea. Al momento della nostra visita era in programma una eccezionale retrospettiva su Mark Rothko.
Anche se manca una vera mostra permanente, la Fondazione ospità  varie installazioni  site-specific, come l’opera Inside the Horizon di Olafur Eliasson, e una piccola mostra permanente che presenta il progetto architettonico di Gehry e approfondimenti tecnici sulla costruzione dell’edificio.

Il programma della Fondation Vuitton comprende anche visite guidate all’architettura dell’edificio, attività per famiglie, laboratori creativi, concerti ed eventi speciali.

La hall d’ingresso; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Le gallerie espositive sono state concepite come spazi “neutri” che si possono adattare a diversi tipi di media artistici; in questa immagine i dipinti di Mark Rothko esposti in occasione della grande retrospettiva che la Fondazione ha dedicato nel 2023-24 all’artista americano di origini lettoni; © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko – Adagp, Paris, 2024; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Olafur Elisson, Inside the Horizon, 2013 © Olafur Eliasson © Fondation Louis Vuitton; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Uno dei modelli esposti nella mostra permanente sull’architettura dell’edificio; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

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Galleria di immagini

L’ingresso principale della Fondazione Louis Vuitton Foundation su Avenue du Mahatma Gandhi; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Le “vele” che avvolgono l’edificio sono state realizzate in acciaio, legno e lastre curvate di vetro; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit

In cima all’edificio, le vele si trasformano nella copertura di una serie di terrazze panoramiche; © Gehry Partners, LLP and Frank O. Gehry; photos © Riccardo Bianchini/Inexhibit

Due imamgini del cosiddetto “iceberg” rivestito da 19.000 lastre di Ductal (calcestruzzo fibro-rinforzato) di colore bianco; foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit