Ateleir Bow-Wow, Padiglione del Giappone | Biennale di Architettura di Venezia 2018

Luogo: Venezia, Italia
Commissario: The Japan Foundation
Curatori: Momoyo Kaijima, Laurent Stalder, Yu Iseki

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Padiglione del Giappone, 16a Biennale di Architettura di Venezia, Yukiko Suto, Lato d’ingresso della W House, 2010. Immagine © Yukiko Suto, per gentile concessione di Take Ninagawa, Tokio.

Architectural Ethnography.
Il Padiglione del Giappone alla 16a Biennale di Architettura di Venezia

Curato da Momoyo Kaijima di Atelier Bow Wow insieme a Laurent Stalder e Yu Iseki, il Padiglione del Giappone ci accoglie con una mostra che esplora la relazione tra architettura, persone e ambiente attraverso una serie di disegni organizzati come una guida di viaggio.


Intitolata Architectural Ethnography from Tokyo: Guidebooks and Projects on Livelihood (grossomodo traducibile come “Etnografia Architettonica da Tokio: Guide di Viaggio e Progetti per la Qualità della vita”), la mostra si sviluppa intorno al concetto (sviluppato da Atelier Bow Bow alcuni anni fa) di Etnografia Architettonica, intesa come lo studio delle condizioni di vita delle persone attraverso l’osservazione dell’architettura e dell’ambiente antropico da un punto di vista comportamentale.
Ma perché proprio il formato della guida di viaggio è lo strumento ideale per raccontare tutto ciò?  Kaijima spiega che è dovuto soprattutto alla capacità delle guide di descrivere le città e l’ ambiente da un punto di vista non convenzionale. Dice Kaijima:“ Nelle guide di viaggio si racconta l’architettura (e non parlo di quella che viene in genere definita come ‘l’opera di un architetto‘), sia che si tratti di un edificio ibrido* in una metropoli che di uno spazio di interscambio tra ambiente urbano e campagna, come qualcosa che è parte del suo contesto locale, a Tokio o in qualunque altra parte del mondo” .
* il termine “edificio ibrido” (hybrid building ) identifica un edificio multifunzionale di particolare complessità, in cui le diverse funzioni interagiscono l’una con l’altra (nota dell’autore)

Ecco quindi che, ispirata al modello della guida di viaggio già menzionata – già sperimentato da Atelier Bow Wow in libri come Made in Tokio (2001) e Pet Architecture Guidebook (2002) – ed esaltando l’efficacia del disegno come strumento critico per esplorare e capire sia l’architettura che la società, il cuore di “Architectural Ethnography” è rappresentato da una serie di disegni realizzati da quarantadue soggetti (tra cui università, designer, architetti e artisti) che esprimono in modo esemplare il rapporto tra architettura, uso delle risorse ambientali e comportamenti umani. I lavori in mostra spaziano da dettagli costruttivi a diagrammi di attività, da mappe urbane a progetti per grandi fattorie e villaggi di pescatori.

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Anteprima del catalogo del Padiglione Giapponese alla Biennale 2018, autori:  Kaijima, Stalder, Iseki; il catalogo è pubblicato dalla casa editrice Toto. Fonte immagine: ideabooks,nl

La mostra del padiglione giapponese di sviluppa in quattro sezioni principali (i titoli non vanno presi troppo alla lettera):
1 Raccogliere le guide di viaggio e catalogarle
2 Analizzare e presentare l’evoluzione della guida di viaggio e intervistare i loro autori
3 Riportare i progetti tratti dalle guide per mezzo di modelli in scala e video
4 Creare uno “Yokocho” (strada su cui si aprono bar e ristoranti tipica delle città giapponesi) e gestirla come piattaforma di discussione teorica su architettura e progettazione urbana

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Schizzo preliminare del Padiglione del Giappone alla Biennale di Architettura di Venezia 2018; immagine © Momoyo Kaijima


Nel corso della 16a Biennale di Architettura, il Padiglione Giapponese sarà anche la sede di una scuola estiva internazionale – organizzata dall’Università di Tsukuba (Giappone), dall’Università del Queensland (Australia) e dal ETH di Zurigo (Svizzera) – i cui studenti produrranno una serie di “disegni pubblici” focalizzati sulla stessa Biennale, indagando e rappresentando i comportamenti del pubblico dei Giardini, la rete di relazioni create da, e gravitanti intorno a, i padiglioni nazionali, e l’uso che la Biennale fa dello spazio pubblico di Venezia.

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Vista della mostra “Architectural Ethnography: Atelier Bow-Wow”  alla Druker Design Gallery, Cambridge, Massachusetts, 17 gennaio – 17 marzo 2017; fonte immagine: Harvard Graduate School of Design

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Uno dei disegni in mostra nel Padiglione Giapponese: immagine © Éva Le Roi


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Biennale di Architettura di Venezia 2018 | FREESPACE: tema, mostre ed eventi

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