Zaha Hadid – Il museo MAXXI di Roma – parte 2

Luogo: Roma, Italia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
MAXXI -Museo delle Arti del XXI secolo
Progetto: ZHA Architects
Zaha Hadid con Patrik Schumacher
Progettista locale incaricato: Gianluca Racana
Per le immagini vedi le didascalie

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il museo MAXXI, vista esterna dalla piazza. foto © Inexhibit, 2015

Il museo MAXXI di Roma, di ZHA- Zaha Hadid Architects – parte 2
(Continua dalla Parte 1)

L’architettura del MAXXI

Con una superficie totale di circa 30.000 metri quadrati, il complesso ideato da ZHA integra una parte delle strutture militari preesistenti con un nuovo edificio caratterizzato da una pianta “a L”. Un grande atrio a tutt’altezza, il fulcro del museo, costituisce il luogo che distribuisce agli spazi espositivi, all’auditorium, alla caffetteria, al bookshop e ai servizi per i visitatori; dall’atrio la scala conduce a una serie di passerelle sospese che interconnettono le parti dell’edificio ai livelli superiori. Nelle vecchie costruzioni militari sono stati invece collocati il ristorante, la biblioteca e il centro di documentazione e archivio dell’ architettura.
Le aree esterne ricavate tra i volumi formano un insieme di spazi all’aperto interconnessi e allestiti con sedie, tavolini, panche in calcestruzzo bianco e aree verdi. Conseguenza della realizzazione solo parziale del progetto di concorso ideato da Zaha Hadid, lo spazio all’aperto è nel tempo diventato uno dei luoghi di aggregazione preferiti dagli abitanti del quartiere Flaminio.

MAXXI museum Rome Zaha Hadid ground floor plan

MAXXI museum Rome Zaha Hadid second floor plan

Piante del piano terra e del primo piano, Museo MAXXI Roma, ZHA.

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L’atrio del  MAXXI, foto © Inexhibit, 2015

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Vista della scala principale e delle passerelle. Foto © Inexhibit,  2015

La struttura dell’edificio

La struttura portante del nuovo edificio è costituita da setti curvi realizzati in calcestruzzo auto-compattante a vista; per ottenere l’effetto desiderato e per avere maggiore controllo sul risultato estetico dei setti in cemento è stata allestita un’apposita centrale di betonaggio in cantiere. Le strutture orizzontali sono principalmente realizzate in acciaio verniciato nero, in alcuni casi rivestite con pannelli in calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro, come nel caso delle travi reticolari di copertura.
Quello del MAXXI è stato uno dei primi progetti in cui Zaha Hadid ha sperimentato superfici curve realizzate in calcestruzzo, un’evoluzione rispetto ai suoi primi lavori – come ad esempio la Stazione dei Pompieri al Vitra Campus o il trampolino di Bergiselschanze a Innsbruck -anch’essi realizzati con il calcestruzzo a vista ma con forme visibilmente più rigide.

La Hadid ha dichiarato come il suo approccio all’architettura in calcestruzzo sia stato influenzato dal lavoro di Pier Luigi Nervi, che come noto è uno degli autori del Palazzetto dello Sport nelle vicinanze del MAXXI: “Ha sempre avuto una profonda influenza sul mio lavoro […] L’approccio sperimentale di Nervi ha portato a soluzioni rivoluzionarie, specialmente riguardo i materiali e le tecniche costruttive” (dal catalogo della mostra “Pier Luigi Nervi”, Maxxi, Roma, 2011)

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Una vista dello spazio per mostre temporanee, foto © Inexhibit, 2015

Il solaio di copertura dell’ edificio è un apparato complesso formato  da due superfici vetrate parallele, una superiore ed una inferiore, dotato di un sistema di controllo solare a lamelle metalliche orientabili; nella copertura trasparente è stato anche inserito il sistema di illuminazione artificiale.

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Particolare della struttura del solaio di copertura, foto © Inexhibit, 2015

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Sezione trasversale, Museo MAXXI, ZHA

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Dettaglio del sistema di schermatura solare, ZHA Architects

Collezioni e attività del MAXXI
Come già accennato il MAXXI è formato da due istituzioni denominate MAXXI Arte e MAXXI Architettura, con collezioni specifiche e gestioni autonome. La collezione di architettura è composta da disegni, modelli e documenti relativi all’opera di alcuni dei principali architetti italiani e stranieri del XX e XXI secolo, tra cui Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Pier Luigi Nervi, Paolo Soleri, Giancarlo De Carlo, Carlo Aymonino, Superstudio, Renzo Piano, e Tadao Ando, oltre ovviamente alla stessa Zaha Hadid. La collezione comprende anche fotografie di architettura di autori come Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, John Davies, Mimmo Jodice, Armin Linke, Walter Niedermayr and Massimo Vitali, tra gli altri.

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Collezione di Architettura: modello di Tod’s Building a Tokio di Toio Ito, foto © Inexhibit, 2015

La collezione d’arte moderna e contemporanea è formata da dipinti, disegni, sculture, video ed installazioni di autori fra i quali Alighiero Boetti, Pedro Reis, Pier Paolo Calzolari, Maurizio Cattelan, Francesco Clemente, Tony Cragg, Gino de Dominicis, Lara Favaretto, Gilbert & George, Ilya Kabakov, Anish Kapoor,William Kentridge, Anselm Kiefer, Yayoi Kusama, Sol LeWitt, Piero Manzoni, Mario Merz, Ugo Mulas, Juan Munoz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Gerhard Richter, Ed Ruscha, Thomas Schütte, Hiroshi Sugimoto, Bill Viola e Franz West .

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Collezione permanente, in primo piano: Giulio Paolini, Tre per Tre, foto © Inexhibit, 2015

Nonostante la separazione in due dipartimenti tuttavia, il MAXXI privilegia la contaminazione tra forme e mezzi di espressione diversi, tanto che opere appartenenti ad entrambe le collezioni  vengono presentate fianco a fianco all’interno del percorso della mostra permanente allestita al primo piano del museo. Ma l’anima “fluida” del MAXXI si esprime soprattutto nella programmazione di eventi temporanei che intersecano le molte facce della contemporaneità: mostre d’ arte, design, architettura e moda, rassegne cinematografiche e di teatro, concerti e performance, spettacoli di danza, vengono offerti al pubblico a testimonianza della marcata attitudine del MAXXI alla trasversalità fra le discipline artistiche e all’apertura alle più diverse forme di espressione.

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Collezione permanente ,in primo piano un’opera di Margherita Moscadini, foto © Inexhibit, 2015

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Collezione permanente, in primo piano: Franz West, Untitled, foto © Inexhibit, 2015


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