Ötzi e il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano
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Aperto tutti i giorni tranne il lunedì, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre
Il Museo Archeologico dell’Alto Adige è un museo a Bolzano noto soprattutto per ospitare la celebre mummia preistorica di Ötzi, l’uomo del Similaun.
Fondato nel 1998, il museo, che sorge nel centro storico della città altoatesina a breve distanza da Piazza Walther e Piazza delle Erbe, è ospitato in un edificio neo-barocco costruito nel 1913 su progetto dell’architetto Rudolf Eiser come sede locale della Banca Austro-Ungarica.
Disposta su tre piani, la mostra permanente del Museo Archeologico dell’Alto Adige è completamente dedicata a Ötzi e al contesto storico in cui l’uomo visse circa 5.300 anni fa.
In copertina: una ricostruzione dell’uomo preistorico noto come Ötzi esposta al primo piano del Museo Archeologico dell’Alto Adige. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit.
La facciata d’ingresso del Museo Archeologico dell’Alto Adige su Via Museo/Museumstraße, Bolzano. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit.
Ötzi, l’uomo del Similaun
Parzialmente sepolta in un ghiacciaio, a 3210 metri sul Monte Similaun nei pressi del confine italo-austriaco, la mummia venne rinvenuta per caso, nel 1992, da una coppia di turisti tedeschi. Inizialmente si pensò che il corpo mummificato appartenesse a uno sfortunato alpinista morto in un incidente in alta montagna. Fu Reinhold Messner a notare per primo che gli oggetti e i vestiti trovati insieme al corpo non corrispondevano a quelli di un moderno scalatore e apparivano invece molto antichi.
Trasportato all’Università di Innsbruck, in Austria, il corpo venne presto identificato come quello di un uomo preistorico. Ulteriori indagini sul cadavere, che era stato perfettamente preservato dalle particolari condizioni climatiche del ghiacciaio, permisero di accertare che risaliva a circa 3.300 anni prima di Cristo, all’Età del Rame.
Numerosi oggetti vennero anche raccolti vicino al corpo dell’uomo, comprese parti del suo vestiario, un cappello in pelliccia di orso, un paio di calzature in pelle, una sorta di zainetto, un’ascia, un arco in legno con alcune frecce, un coltello, due sacche con attrezzi per accendere il fuoco e medicamenti naturali.
Un’accurata campagna di indagini forensi, che continua ancora oggi, ci ha dato varie indicazioni su chi fosse l’uomo della mummia. Ribattezzato Ötzi (dalle catena montuosa delle Alpi Venoste, Ötztal Alps in tedesco) o anche “l’uomo del Similaun”, si trattava di una persona di circa 45 anni, dai capelli scuri, alto un metro e sessanta e dal peso di circa 50 chili. Un’interessante scoperta è che era tatuato. Il suo equipaggiamento, in particolare la raffinata ascia in legno con lama in rame puro, fa pensare che fosse un uomo di rango elevato, forse un capo tribù, un mercante o uno sciamano.
All’inizio, si pensò che Ötzi fosse deceduto in un incidente di montagna; ma una causa di morte ben diversa venne scoperta in seguito. Infatti, dopo che un’esame ai raggi X rivelò la punta di una freccia all’interno del suo corpo, divenne chiaro che l’uomo preistorico era stato in realtà assassinato in circostanze misteriose. Un vero e proprio “cold case” che attende la propria soluzione da oltre cinquemila anni.
Un’altra immagine della ricostruzione dell’Uomo del Similaun. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit.
Un’immagine della galleria permanente al primo piano del museo, che presenta il corredo di Ötzi.
La mummia di Ötzi viene tenuta costantemente a una temperatura di -6°C e a un’umidità relativa del 99%.
In un eccezionale stato di conservazione, il copricapo in pelle d’orso dell’uomo del Similaun è esposto al primo piano del Museo Archeologico dell’Alto Adige.
La mostra permanente del Museo di Archeologia dell’Alto Adige
Come accennato, la mostra permanente del Museo Archeologico dell’Alto Adige è quasi interamente focalizzata sull’uomo del Similaun e sul suo contesto storico.
Al primo piano, la mostra presenta la mummia di Ötzi, tenuta costantemente nelle stesse condizioni di temperatura e umidità del ghiacciaio in cui è stata sepolta per oltre cinquanta secoli, insieme al suo corredo di oggetti e abiti.
La galleria al secondo piano illustra il contesto storico e geografico in cui l’uomo del Similaun visse durante l’Età del Rame.
Il terzo piano ospita varie installazioni interattive e multimediali dedicate alla preistoria, oltre a uno spazio per mostre temporanee.
Infine, al piano terra, il museo contiene una hall d’ingresso, la biglietteria e un bookshop.
Alcune viste delle gallerie espositive permanenti al secondo piano del museo, dedicate alla preistoria. Foto © Riccardo Bianchini / Inexhibit.
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