Lione | Museo delle Confluenze – CoopHimmelb(l)au
COOP HIMMELB(L)AU Wolf D. Prix & Partner ZT GmbH
Spengergasse 37, A – 1050 Vienna
Fotografie: Quentin Lafont - musée des Confluences
Il Museo delle Confluenze di CoopHimmelb(l)au
A dicembre 2014 e’ stato inaugurato a Lione il nuovo Musée des Confluences.
Il museo, che ha incorporato la consistente collezione del Musée Guimet , fondato nella seconda metà dell’800 – ha come obiettivo la divulgazione del sapere scientifico e l’avvicinamento del pubblico generico a temi spesso avvertiti come ostici e lontani dalla comprensione comune. Il nome scelto “museo delle confluenze”, se da un lato allude alla sua collocazione geografica – il sito su cui sorge si trova infatti alla confluenza dei fiumi Rodano e Saone – dall’altro evoca la missione del museo, ovvero far confluire in un unico luogo campi diversi della conoscenza.
Il progetto culturale del museo è basato sulle sue collezioni, consistenti in oltre due milioni di reperti raccolti da studiosi o appassionati fra il 16° e il 21°secolo. Una mole di oggetti, straordinaria per quantità e varietà, che gli stessi curatori del museo definiscono come una sorta di “gabinetto delle meraviglie”, con reperti appartenenti alle più svariate discipline: mineralogia, zoologia, paleontologia, entomologia, etnologia.
A partire da questa ricchezza il Musée des Confluences propone un percorso permanente attraverso 4 sezioni :
Origini-storia del mondo esplora l’origine dell’universo, sia dal punto di vista scientifico che da quello simbolico. Specie – il mondo vivente, mette in relazione l’uomo con la complessa rete di biodiversità in cui vive. Società- il teatro umano attinge dal presente e dal passato per parlare delle strutture sociali, degli scambi fra culture e della tensione dell’uomo verso le scoperte. Infine Eternità-visioni dell’aldilà affronta la questione della morte e dell’aldilà nelle diverse civiltà.
Architettura
Il nuovo museo è stato progettato dallo studio austriaco CoopHimmelb(l)au, vincitore del concorso di architettura bandito nel 2001. La superficie del museo, di 21.000 mq. di cui 2.800 dedicati al percorso permanente e 1.900 alle mostre temporanee, è occupata anche da due aree reception, una mediateca, due auditorium e da spazi per workshops.
L’edificio, un volume dall’aspetto vagamente zoomorfo che non tradisce l’impostazione decostruttivista di CoopHimmelb(l)au, è formato da tre parti. The plinth: due piani seminterrati che accolgono gli auditorium, la reception per i gruppi e i laboratori, è una struttura in cemento armato che agisce come base di sostegno per le parti fuori terra denominate the Cloud e the Crystal.
Il “cristallo, un volume in acciaio e vetro rivolto verso la città, è il grande spazio di accoglienza dei visitatori del museo e da accesso alle aree espositive di the Cloud.
Sospeso su pilastri e con una superficie calpestabile di oltre 10.000 mq. distribuita su 4 livelli, the cloud è il cuore del museo: concepito internamente come una sequenza di black boxes che permettono la massima libertà di allestimento delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee, ospita inoltre il Muséolab, uffici amministrativi e un ristorante con terrazza all’aperto. Le aree accessibili al pubblico sono completate dal giardino, concepito da CoopHimmelb(l)au come un luogo di incontro alla confluenza dei due fiumi.
Testo di Federica Lusiardi, Inexhibit.
Fotografie: Quentin Lafont – december 2014 – Musée des Confluences
copyright Inexhibit 2021 - ISSN: 2283-5474