FREESPACE, la mostra all’Arsenale | Biennale di Venezia Architettura 2018

Luogo: Venezia, Italia
La Biennale di Venezia
16° Biennale di architettura di venezia
FREESPACE - la mostra alle Corderie dell'Arsenale
Testo e immagini: Inexhibit

2018 Venice Architecture Biennale Arsenale exhibition entrance hall Inexhibit

Video-proiezione nella sala di ingresso delle Corderie dell’Arsenale di Venezia; foto © Inexhibit

16° Biennale di Architettura di Venezia
FREESPACE – la mostra alle Corderie dell’Arsenale

La Mostra dell’Arsenale dichiara già dalla prima sala la scelta precisa delle curatrici. Due video- proiezioni sulle pareti rimandano alla natura produttiva dell’edificio, non ci sono sovrastrutture e lo spazio maestoso delle Corderie è lasciato a nudo per accogliere i contributi dei progettisti che si susseguono senza alcuna alcuna partizione. Solo una traccia grafica, segnata a terra, scandisce la lunghezza dello spazio. Sono le stesse Yvonne Farrell e Shelley McNamara a spiegare che hanno voluto: “rivelare la qualità delle Corderie, delle Artiglierie e del padiglione Centrale dei Giardini”, poiché “siamo arrivate a credere che gli edifici stessi siano diventati i primi partecipanti di FREESPACE”.


Le molteplici interpretazioni del tema “FREESPACE”, scelto per la 16° Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, sono ben rappresentate dai progetti e dalle installazioni che formano il percorso. Sebbene rappresentativi di interventi molto diversi per tipologia e scala, i contributi in mostra ruotano tutti intorno al tema della qualità dello spazio, rivelando una particolare attenzione alla natura più pubblica e libera dell’architettura; una qualità che deriva da un approccio che contempla la “generosità” come paradigma del processo di progettazione.

Ma come, e in quali modi può essere ricercata ed espressa questa ‘generosità’?
La si ritrova in progetti che offrono interpretazioni inusuali dello spazio pubblico, come nel caso di “una panca per 100 persone” di Inês Lobo Arquitectos per piazzale Marconi a Bergamo, un progetto capace di ri-articolare le relazioni all’interno del tessuto cittadino, oppure negli edifici per la collettività, come il progetto “Avasara Academy” di Case Design, nel quale le aule della scuola si dispongono intorno a generosi spazi da condividere.
La si trova anche nel progetto “Fuji Kindergarten” di Tezuka Architects, esempio di architettura capace di fondere edificio e ambiente naturale per celebrare l’energia inesauribile dei bambini, e nella bella torre di 14 piani, che ospita una scuola di medicina, progettata da Diller e Scofidio + Renfro, dove gli spazi di connessione, le gallerie vetrate e i grandi pianerottoli di uso comune formano un’ unico nastro verticale denso di spazi vivibili.

Inês Lobo Arquitectos 100 people bench installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Inês Lobo Arquitectos, “una panca per 100 persone”, piazzale Marconi, Bergamo, vista dell’installazione; foto © Inexhibit

Case Design Avasara Academy installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Case Design Avasara Academy installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit 2

Case Design,”Avasara Academy”; vista dell’installazione; foto © Inexhibit

Tezuka Architects Fuji Kindergarten Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale

Tezuka Architects, “Fuji Kindergarten”, vista dell’installazione; foto © Inexhibit

Diller-Scofidio + Renfro Roy Diana Vagelos Education Centre model 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Diller Scofidio + Renfro, “Roy and Diana Vagelos Education Center”, vista dell’installazione; foto © Inexhibit


Ma il concetto di FREESPACE può essere rintracciato anche in interventi che riguardano grandi insediamenti abitativi, come nel coraggioso progetto di Laura Peretti Architects per la rigenerazione degli spazi comuni del Corviale a Roma, o ancora, nei progetti che permettono di accedere a territori impervi per godere delle bellezze di paesaggio, come ha fatto  Gumuchdjian Architects, che con il percorso “Transcaucasian Trail” offre un’ alternativa concreta al turismo di massa.

Corviale redevelopment Lura Peretti installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

Laura Peretti Architects, Modello del progetto di riqualificazione del complesso abitativo del Corviale a Roma. Foto © Inexhibit

Gumuchdjian Architects transcaucasian trail Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit 2

Gumuchdjian Architects, percorso “Transcaucasian Trail”, foto di uno dei modelli in mostra
foto © Inexhibit


Un panorama multiforme di progetti che include anche la reinterpretazione di edifici dismessi; come il teatro Sala Beckett a Barcellona, edificio in disuso, un tempo sede di un circolo dei lavoratori, che è stato restituito alla comunità dopo anni di abbandono dallo studio Flores & Prats. La creazione di nuovi spazi liberi è ben rappresentata dal lavoro di  Rintala Eggertsson Architects, che con “Corte del Forte” ha progettato uno spazio pubblico di socializzazione che può essere usato sia dagli abitanti di Mestre che dai visitatori della Biennale.

Flores & Prats Sala Beckett Barcelona Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 2 Inexhibit

Flores & Prats Sala Beckett Barcelona Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

Flores & Prats, “Sala Beckett”, Barcellona; l’installazione presenta la vasta documentazione relativa al progetto di restauro e ri-funzionalizzazione di un ex circolo dei lavoratori; foto © Inexhibit

Rintala Eggertsson Corte del Forte model Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit 2

Rintala Eggertsson Architects, Corte del Forte a Mestre, modello e video; foto © Inexhibit


Anche le installazioni – che in questo caso possiamo considerare come delle materializzazioni di riflessioni sullo spazio – esprimono differenti interpretazioni del tema. Succede con la proposta di Alison Brooks, che attraverso “Recasting” esprime una personale ricerca della bellezza e delle buone proporzioni per gli spazi abitativi, e succede con il contributo di Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA, che rispondono in modo poetico al tema della mostra con “Guruguru”, uno spazio definito da una spirale trasparente, quasi invisibile agli occhi, che percepiamo come senza peso, leggera ed eterea, dichiarazione di un’ architettura che non vuole attirare l’attenzione su di sé.

Mi piace concludere con il proverbio greco citato da Yvonne Farrell e Shelley McNamara nel loro manifesto: “Una società cresce e progredisce quando gli anziani piantano alberi alla cui ombra sanno che non si siederanno mai”.

Alison Brooks Architects ReCast installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 3 Inexhibit

Alison Brooks Architects ReCast installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 2 Inexhibit

Alison Books Architects, “Recasting”,viste dell’installazione; foto © Inexhibit

Kazuyo Sejima Ryue NishizawaSANAA Guruguru installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

Kazuyo Sejima Ryue NishizawaSANAA Guruguru installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 2 Inexhibit

Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA, “Guruguru”, viste dell’installazione; foto © Inexhibit


Altre immagini della mostra all’Arsenale (foto © Inexhibit)

Mario Botta installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

L’installazione progettata da Mario Botta e dagli studenti dell’Università di Mendrisio.

O'Donnell Tuomey installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

L’installazione di O’Donnell +Tuomey

Alvaro Siza Evasao installation Arsenale exhibition 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Alvaro Siza, “Evasão”.

Dorte Mandrup Conditions installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

Dorte Mandrup, “Conditions”.

Hall McKnight installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

L’installazione di Hall McKnight

Toyo Ito Virtual Nature installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Toyo Ito, “Virtual Nature”.

Studio Gang, wooden log facade installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

L’installazione di Studio Gang con campioni della facciata in legno del Centro Arcus per la Giustizia Sociale a Kalamazoo in Michigan (USA)

Rozana Montiel Stand Ground installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

 Rozana Montiel, Stand Ground.

Riccardo Blumer installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

 “Wall” installazione di Riccardo Blumer, Lorela Arapi, Andrea Cappellaro e Stefano Clerici

Jensen & Scodvin Moya Spring Water Source Roof Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 1 Inexhibit

Jensen & Scodvin, Moya Spring Water Source Roof, modello.

DNA - Design and Architecture the songyang story Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale 2 Inexhibit

DNA – Design and Architecture, The Songyang Story, vista dell’installazione.

Estudio Carme Pinos Cube tower model Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Estudio Carme Pinós, modello della “Cube tower” a Zapopan in Mexico

Miralles Tagliabue Weaving Architecture installation Arsenale 2018 Venice Biennale Inexhibit

“The Weaving Architecture” installazione di Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT

Sauerbruch Hutton Oxymoron installation Arsenale 2018 Venice Architecture Biennale Inexhibit

Sauerbruch Hutton, Oxymoron, vista dell’installazione.


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Biennale di Architettura di Venezia 2018 | FREESPACE: tema, mostre ed eventi

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