Richard Meier: “un edificio bianco svela tutti i colori della natura”

Richard Meier ritratto

In una recente video-intervista della serie Time Space Existence (che potete vedere qui grazie al nostro media partner PLANE-SITE), il grande architetto americano Richard Meier parla a ruota libera del suo modo di vedere l’architettura.

Dall’uso dell’amato colore bianco (seppure con le dovute eccezioni), all’idea che un buon progetto debba saper anche invecchiare bene, alla sua predilezione per i musei, come luoghi straordinari in cui le persone possono allo stesso tempo apprezzare un’architettura, socializzare, divertirsi ed apprendere, in questa intervista (realizzata, oltre che da PLANE_SITE da GAA Foundation e da European Culture Center) Meier rivela molti degli elementi che definiscono la sua filosofia progettuale.


Il video (clicca per la riproduzione) In inglese, traduzione in italiano più in basso in questo articolo

Trascrizione e traduzione completa dal video


Sulla relazione tra architettura e contesto

Come si fa a progettare un edificio all’interno di un contesto, in modo che quel contesto possa contribuire alla vitalità di una città e che quell’edificio possa abbracciare una comunità e diventarne parte integrante?
L’architettura di qualità da’ vita alla città. Essa crea uno spazio che appartiene alla città, con edifici che si relazionano al livello della strada con le persone che vi passano accanto. L’architettura è creare spazi adatti alla scala e ai comportamenti umani.


Sui musei

Mi piace progettare musei perché ogni museo è diverso da un altro. La collezione è differente, il contesto è differente, ma si tratta sempre di uno spazio pubblico dove le persone vanno per piacere personale ma anche per conoscere.
La gente ama vedere l’architettura, vuole visitarne gli spazi interni, ma anche l’esterno. Ad esempio, Il Museo Getty di Los Angeles è un luogo dove persone da tutto il mondo vanno per vederne le collezioni d’arte ma anche per vivere tutto quello che vi si trova attorno, si tratti dei giardini o di spazi in cui la gente si possa incontrare e passare piacevolmente il tempo.


Sul colore bianco

L’architettura incarna la qualità intrinseca della luce. Ti dovrebbe anche permettere di apprezzare la natura che ti circonda. Il bianco è tutti i colori a un tempo. Ed è dappertutto; ovunque tu rivolga lo sguardo. Il colore bianco, in un certo senso, riflette la natura, rifrange la luce, un edificio bianco ti rivela tutti i colori della natura.
Non è stata una mia decisione di progettare un edificio nero
(n.d.t – Meier si riferisce alla torre di 42 piani “685 First Avenue”, attualmente in costruzione a New York). Il cliente è venuto da me e mi ha detto: “Richard, quello che fai mi piace davvero, ma vorrei un edificio nero. Saresti disposto a progettarne uno?” Beh, ho detto, perché no? Perché non provare qualcosa di nuovo? Si tratta di un edificio rivestito in vetro nero lucido. E’ stato quasi come avvolgere una pelle intorno ad una ossatura. E’ un  progetto decisamente diverso da come sarebbe stato lo stesso edificio se avessimo deciso di farlo bianco.


Su tempo e architettura

C’è una relazione stretta tra il tempo e quello che stiamo facendo. Quando parlo ai giovani architetti, dico sempre che è necessaria un po’ di perseveranza (per fare il nostro mestiere, n.d.t) perché l’architettura non è cosa che richieda poco tempo. Molti progetti hanno bisogno di svariati anni per arrivare al loro completamento. Quando guardo agli edifici che abbiamo creato in passato e vedo come sono invecchiati mi sento davvero soddisfatto, perché mi pare che mantengano la loro qualità col trascorrere degli anni. Riflettono il naturale trascorrere del tempo, ma i loro spazi hanno ancora tutta la capacità di coinvolgere le persone. In fondo l’architettura è proprio questo, creare spazi che la gente possa vivere.


Richard Meier Jubilee Church Rome exterior

Richard Meier & Partners; Chiesa di Dio Padre Misericordioso, Roma, 1996-2003; foto © Scott Frances

Richard-Meier-Smith-House

Casa Smith, Darien, Connecticut, 1965-1967; foto © Scott Frances

Richard Meier 685 First Avenue tower New York

Torre 685 First Avenue, New York City, 2015-2019 immagine © Bloomimages

Richard Meier Getty Center Los Angeles

Getty Center, Los Angeles, California, 1984-1997; foto © Scott Frances

MACBA-museum-Barcelona-Inexhibit-5-1

MACBA – Museo di Arte Contemporanea di Barcellona, 1987 – 1995; foto © Inexhibit

Richard Meier Athenaeum New Harmony

Atheneum, New Harmony, Indiana, 1975 – 1979; foto © Scott Frances

Richard Meier Saltzman House

Casa Saltzman, East Hampton, New York, 1967 – 1969; foto © Scott Frances

Copertina: Richard Meyer, da PLANE_SITE


Time-Space-Existence

Time, space and existence: Questi tre concetti delineano i contorni del mondo che ci circonda – un fatto particolarmente vero all’interno dell’architettura. Prendendo queste parole come punto di partenza, la Fondazione GAA si accinge a curare la sua quarta mostra collaterale, nel contesto della Biennale di Venezia Architettura, che sarà inaugurata a maggio 2018. Con oltre 100 architetti affermati ed emergenti la mostra intende offrire un complemento affascinante ad una biennale tradizionalmente tracciata lungo linee nazionali.


Link utili

PLANE-SITE: https://plane-site.com/
GAA Foundation:  http://www.globalartaffairs.org
European Cultural Centre (ECC): http://www.europeanculturalcentre.eu/index.php
Richard Meyer & Parners Architectshttp://www.richardmeier.com/


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