Il Museo della Tolleranza di Gerusalemme: storia di un progetto controverso

Luogo: Gerusalemme, Israele
Centro Simon Wiesenthal https://www.wiesenthal.com/
Immagini gentilmente fornite da Chyutin Architects

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Basato su un progetto dello studio israeliano Chyutin Architects, il Museo della Tolleranza di Gerusalemme (Museum of Tolerance Jerusalem anche abbreviato in MOTJ) è un interessante esempio di edificio espositivo contemporaneo. Si tratta però anche di un progetto controverso, sia dal punto di vista culturale che da quello politico.


Storia di un progetto controverso

Come il ‘Museum of Tolerance’ di Los Angeles, il MOTJ nasce su iniziativa del Centro Simon Wiesenthal con l’intento di “promuovere unità e rispetto tra Ebrei e genti di tutte le fedi religiose”. Nonostante la mission assolutamente condivisibile, il progetto del museo è stato oggetto di aspre critiche sia a localmente che a livello internazionale.
Il primo problema è la presenza di un cimitero storico musulmano (noto come Cimitero di Mamilla) all’interno del sito scelto per il museo; di conseguenza, la costruzione di un edificio di notevole mole all’interno di un sito sepolcrale religioso – con tutto ciò che questo implica, compresi rilevanti lavori di scavo e rimozione di tombe antiche –  è stata considerata offensiva e vista come un “atto di colonialismo” da molti palestinesi e dalle autorità religiose islamiche, che ritengono che l’operazione sia in realtà parte di una strategia più generale volta alla rimozione fisica e culturale dei palestinesi da Gerusalemme.
La conseguenza è che anche il rapporto tra la committenza e gli architetti è sempre stata, per così dire, tormentata.
Scelto per progettare il nuovo museo nel 2004, Frank Gehry si è in seguito ritirato dal progetto,  perché giudicato “politicamente sensibile” dall’architetto americano-canadese.
Più recentemente, anche lo studio Chyutin, che ha disegnato l’edificio dopo aver vinto un concorso internazionale bandito nel 2010, si è sfilato dall’operazione. E’ anche poco chiaro chi gestirà direttamente il MOTJ e su che tipo di contenuti sarà effettivamente basata la mostra permanente di un museo in teoria destinato al dialogo tra popoli e religioni diverse.
Nonostante una genesi tanto complicata, il museo è attualmente in costruzione nel quartiere di Mamilla (Ma’man Allah in Arabo) e si prevede che venga inaugurato nel 2019.


Il museo in costruzione

Nota: sebbene lo studio Chyutin Architects non siano più responsabili del progetto, l’edificio attualmente in costruzione mantiene tutti gli elementi fondamentali del loro progetto, che descriviamo di seguito.

Esteso su una superficie di pavimento di 17.000 metri quadrati, il museo – che dovrebbe trattare temi come l’antisemitismo, l’estremismo, l’odio tra i popoli, la dignità umana e la responsabilità – ospiterà due mostre permanenti, una dedicata agli adulti ed una ai bambini, un centro congressi, un teatro, un centro didattico, un ristorante ed un negozio.
Il progetto di allestimento sia del museo degli adulti che quello dei bambini è stato sviluppato dallo studio di Los Angeles Yazdani.

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Il sito del museo è collocato sul confine tra il centro storico di Gerusalemme e l’area del Parco dell’indipendenza; proprio per coniugare questi due fronti, e per simboleggiare la connessione tra la loro diversa natura, lo studio Chuytin ha concepito un edificio a forma di ponte.
Le facciate nord e sud dell’edificio sono caratterizzate da un aspetto differente; mentre il fronte rivolto verso la città è chiudente e rivestito in pietra, quello sul lato verso il parco è vetrato, e dunque aperto e trasparente. In generale, il progetto di Chyutin si caratterizza per una geometria basata su una sequenza di superfici piane piegate, con l’intento di armonizzare un’architettura dichiaratamente contemporanea con il paesaggio naturale ed urbano preesistente.

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L’edificio del MOTJ è architettonicamente e funzionalmente composto da due parti principali.
Un corpo a due piani interrato accoglie le gallerie delle mostre permanenti, gli spazi di servizio e i depositi; questa parte si apre su un giardino archeologico con resti di epoca romana e un teatro a gradoni all’aperto da 1.200 posti.
La parte superiore della costruzione è costituita da un volume a tre piani – parzialmente sospeso sul terreno a formare un vuoto che collega visivamente il centro città con il parco collocato sul lato opposto – che contiene l’auditorium, spazi per mostre temporanee e per attività didattiche. Le due parti sono poi connesse da un atrio a tutta altezza che accoglie anche il ristorante ed il bookshop del museo.

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Tutte le immagini sopra sono su gentile concessione di Chyutin Architects.


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