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Londra – La rivoluzione delle due ruote

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    Design Museum; Cycle Revolution, vista dell’allestimento, foto di James Harris

    La rivoluzione delle due ruote al Design Museum di Londra

    Sempre più spesso i concetti di interazione e di condivisione dei contenuti entrano a far parte del progetto di una mostra e la ”partecipazione attiva” del pubblico è diventata per molti curatori un vero e proprio imperativo.
    Va detto che questo tipo di impostazione aggiunge valore al progetto quanto più il tema della mostra ha a che fare con i comportamenti sociali e con la rappresentazione della loro veloce trasformazione.

    Cycle Revolution”, la mostra in corso al Design Museum di Londra è uno di questi casi. In effetti, un museo che si occupi di design oggi non può limitarsi ad esporre collezioni di cose; se è vero che gli oggetti di uso quotidiano – siano essi mobili, utensili, abiti o mezzi di trasporto – sono soggetti fondamentali nel racconto delle trasformazioni in atto all’interno della società, è anche vero che questa narrazione risulta realmente efficace se gli oggetti in questione ci parlano dei comportamenti di chi li utilizza, e sono parte di un progetto comunicativo più ampio che coinvolge in modo diretto i visitatori.

    Immagini di ciclismo professionale; foto di Emily Maye

    Keim di Arvak bicycle

    Cycle Revolution, che racconta dei nuovi stili di vita legati alla passione per le due ruote, è stata l’occasione per il coinvolgimento dei soggetti che stanno facendo questa “rivoluzione” e che entrano a far parte del progetto attraverso diverse modalità di condivisione e di partecipazione diretta.
    La mostra osserva infatti le diverse culture della bicicletta attraverso la lente di quattro ‘tribù’: gli “High Performers” ovvero gli atleti, i “Thrill Seekers”, ciclisti estremi in cerca di emozioni forti, gli “Urban Riders”, i cavalieri urbani che usano abitualmente la bicicletta per gli spostamenti in città e i “Cargo Bikers” che lavorano sulle due ruote. Ognuna delle tribù è rappresentata da un testimonial scelto per incarnare quel preciso stile di vita; la sezione dedicata agli urban riders è rappresentata da una persona scelta attraverso un concorso aperto intitolato “ The Ultimate Urban Rider”, lanciato dal Design Museum l’estate scorsa.

    Lawrence Brand, testimonial della sezione Cargo bike; foto di Porterlight Bicycles

    Halfbike prodotta da Kolelinia, un’azienda fondata dagli architetti Martin Angelov e Mihail Klenov

    Design Museum; Cycle Revolution, viste dell’allestimento, foto di James Harris

    Per la mostra sono anche state programmate altre modalità di coinvolgimento: attraverso i social network il Design Museum chiede al pubblico di inviare immagini che immortalino un ricordo personale legato alla bicicletta, oppure di rispondere alle domande di un questionario; sono programmate iniziative socializzanti come il Cycle Culture Tour e ogni mese, all’interno della mostra, viene messa in evidenza l’esperienza personale di un soggetto appartenente a una delle quattro “tribù”.

    Nel percorso sono esposte decine di biciclette, pezzi speciali appartenuti a grandi ciclisti, accessori e attrezzature tecniche ma anche fotografie storiche e contributi cinematografici.
    La mostra presenta inoltre alcune delle realtà produttive più innovative del settore attraverso testimonianze di designers, aziende e laboratori alcuni dei quali realizzano biciclette su misura in base alle specifiche esigenze dei clienti. La mostra porta alla luce questo processo altamente qualificato e presenta interviste con la maggior parte dei costruttori del Regno Unito.

    Design Museum; Cycle Revolution, viste dell’allestimento, foto di James Harris

    Cycle Revolution
    Design Museum – Londra
    mostra temporanea
    dal 18 novembre 2015 al 30 giugno 2016

    Tutte le immagini sono gentilmente fornite da Design Museum

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