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Al CID il design dei tessuti di Chevalier Masson

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    Lichtbed, Chevalier Masson, in collaborazione con 51n4e e Julie Vandenbroucke, realizzato perla mostra “Reasons for Walling a House”, 2012, Courtesy Galerie Valerie Traan, Anvers. Crediti: Filip Dujardin

    Belgio | al CID il design tessile di Chevalier  Masson

    Nell’accezione comune il termine “design” rimanda al vasto mondo degli oggetti firmati da designers più o meno noti, ma evoca inevitabilmente tipologie ben precise di oggetti: mobili, lampade,  apparecchiature tecnologiche, automobili  e persino abiti o accessori di moda; raramente la parola viene collegata ai tessuti, anche perchè – nonostante la storia del design ci abbia rimandato l’opera di celebri textile designers pionieri del modernismo – come Anni Albers o Gunta Stölzl – la critica ha per lungo tempo mostrato poco interesse all’argomento, relegando tutto ciò che viene realizzato in tessuto al rango di decorazione.  Negli ultimi anni, l’affermazione del  design indipendente ha in buona parte modificato questo tipo di visione, e accresciuto l’attenzione dei media, della critica e di conseguenza del pubblico per il  design auto-prodotto e per le arti applicate, rivalutando la manualità e il “saper fare” come valori da riscoprire.

    Un’immagine dalla mostra ” Des chose à faire.Chevalier Masson”. © CID – Grand-Hornu – Foto di David Marchal.

    La mostra “Des chose a faire” (le cose da fare) Chevalier  Masson che il CID (centre d’innovation et de design) ospita in questi mesi, si inserisce in questa traccia, presentando il frutto della collaborazione decennale di due designers dei tessuti, Anne Masson e Eric Chevalier.

    Chevalier  Masson, Motion, coperta in lana, in collaborazione con Diane Steverlynck per il marchio Laend, 2014 © Lise Duclaux.

     Chevalier  MassonMotion, plaid in lana disegnato in collaborazione con Diane Steverlynck per il marchio Laend, foto © Lise Duclaux

     Chevalier  MassonSciarpe, collezione 2009-2010, foto © Lise Duclaux

    Seguendo un approccio originale – lontano sia dalla ricerca a tutti i costi di materiali inconsueti o tecnologicamente “spinti”,  sia dalla logica banalmente estetica, rintracciabile nelle fiere del settore – dal loro lavoro emerge un approccio poetico al textile design, volto a far emergere le qualità espressive dei tessuti.  Il piacere per “le cose da fare”, evocato dal titolo della mostra è evidente dai molti oggetti esposti, dai quali traspare anche la pratica interdisciplinare con la quale i due designers si sono misurati in molte occasioni, collaborando con architetti e coreografi, spaziando dagli oggetti per la casa alle installazioni fino ai costumi per rappresentazioni teatrali.

    Chevalier Masson. Des chose à faire
    (mostra temporanea)
    CID – Grand Hornu
    fino al 10 gennaio 2016
    http://www.cid-grand-hornu.be/

    Chevalier Masson, collezione 2012-13, foto © Filip Vanzieleghem

    Chevalier Masson, Igor, appendiabiti, polipropilene a acciaio 2012, disegnato in collaborazione con Diane Steverlynck, foto © Maud Van De Veire.

    Chevalier Masson, Tank top, disegnato per MONO, variazione per 8 danzatori di Thomas Hauert-ZOO, 2013, foto © Christian Aschman.

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