La mostra di Carlo Ratti all’Arsenale – Biennale di Venezia Architettura 2025

Luogo: Venezia, Italia
Se non riportato diversamente, tutte le foto sono © Riccardo Bianchini/Inexhibit. Riproduzione riservata.

Hawthorne, Marklee, Rodriguez, Speaker's Corner, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit 2

Sopra: l’affollata installazione “Speakers’ Corner” di Christopher Hawthorne, Johnston Marklee e Florencia Rodriguez nelle Corderie dell’Arsenale. Foto © Riccardo Bianchini/Inexhibit.

La mostra di Carlo Ratti all’Arsenale – Biennale di Venezia Architettura 2025

Che dire, alle corderie dell’Arsenale la mostra di Carlo Ratti per la 19a edizione della Biennale di Architettura di Venezia non ha lasciato indifferenti la stampa e gli addetti ai lavori, raccogliendo sia commenti positivi che critiche.
La nostra opinione è che la mostra è ambiziosa, ricchissima di idee, progetti, ricerche e sperimentazioni. Forse troppo.
In effetti la complessità di “Intelligens. Natural. Artificial. Collective” (potete leggere qui l’articolo dedicato al tema scelto dal curatore), il numero elevato di progetti esposti (oltre 750 selezionati attraverso una open call lanciata tra maggio e giugno 2024) e la chiusura per lavori del Padiglione Centrale dei Giardini- che ha inevitabilmente ridotto ad una sola sede espositiva la mostra del curatore- concorrono a rendere l’esposizione decisamente affollata di contenuti e di non facile lettura.

L’allestimento in questo senso non aiuta: grandi installazioni, video, prototipi, progetti stampati e campioni di materiali si susseguono senza spazi che diano respiro alla mostra. Dei moltissimi contributi esposti è complicato anche solo capire la paternità (o maternità), a causa di pannelli grafici difficili da leggere e spesso posizionati in modo a dir poco controintuitivo.
Volendo riassumere molto, la sensazione che si ha uscendo è che nella mostra di Carlo Ratti ci siano molte più cose buone e interessanti di quelle che si riescono a vedere e ricordare, e che molto vada perduto a causa di un’ ipertrofia di contenuti che rischia di sconfinare nella confusione. Forse la direzione da scegliere era quella di operare una selezione più rigorosa dei contenuti, lavorando su una comunicazione più curata ed efficace ai fini della comprensione di un tema così complesso.

Ultima nota negativa: la folla ormai consueta presente anche in quelli che dovrebbero essere i due giorni di anteprima riservati agli addetti ai lavori non aiuta. Se intendete visitare la Biennale di quest’anno, il consiglio è quindi di prendervela comoda e di evitare i periodi più affollati; è un consiglio valido in genere per le Biennali ma in questo caso è più vero del solito.

La mostra nelle Corderie è divisa in quattro parti, intitolate Natural Intelligence, Artificial Intelligence, Collective Intelligence e Out, precedute da una sezione introduttiva chiamata Intro.
Mentre le prime tre presentano esperienze e proposte sui diversi modi con i quali l’architettura può, attraverso varie forme di intelligenza, adattarsi a un pianeta nel quale gli equilibri sono ormai inevitabilmente compromessi a causa del cambiamento climatico, il quarto affronta, peraltro negandola, la possibilità della razza umana di porre rimedio alla crisi climatica migrando al di fuori del Pianeta Terra.

Proprio per l’estrema complessità e articolazione della mostra di Ratti, abbiano scelto di non scrivere un articolo tradizionale e strutturato ma di muoverci invece in modo più istintivo, riportando una carrellata per immagini delle installazioni che ci hanno colpito maggiormente.


Intro

Michelangelo Pistoletto, Third Paradise Perspective, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Fondazione Pistoletto Cittadelarte; The Third Paradise Perspective.
Il Terzo Paradiso è un simbolo della creazione condivisa, della “pace preventiva”, del lavoro di intelligenza e responsabilità collettiva che opera attraverso una molteplicità di strategie, cooperazioni, soluzioni e pratiche fluide che danno forma al nostro futuro comune.

Transsolar, Terms and Conditions installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Transsolar, Bilge Kobas, Daniel A. Barber, Sonia Seneviratne; Terms and Conditions.
Terms and Conditions porta l’esterno all’interno: i motori esterni dei condizionatori sono appesi all’interno, esponendo i visitatori al calore di scarto prodotto dal raffreddamento delle sale espositive.

Colomina, Kolter. Urquiola, The Oteher Side of the Hill, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Beatriz Colomina, Roberto Kolter, Patricia Urquiola, Geoffrey West, Mark Wigley; The Other Side of the Hill. The Other Side of the Hill si concentra sulla straordinaria somiglianza tra le popolazioni microbiche e quelle umane per ripensare il nostro futuro comune. Il visitatore si trova di fronte a una collina vertiginosa plasmata dalla crescita esponenziale della popolazione umana, che raggiungerà i 10 miliardi in pochi decenni – dopo i quali si prevede che diminuirà altrettanto rapidamente, forse addirittura scendendo ai livelli preindustriali.


Natural Intelligence

Ensamble Studio, Sun Stone, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025

Ensamble Studio; Sun Stone. Sun Stone è una struttura galleggiante luminosa ed enigmatica, che rende omaggio al delicato equilibrio tra il Sole e la Terra – un rapporto che consente la vita e alimenta i sistemi ecologici.

Benedetta Tagliabue, Architecture of Virtual Water installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Benedetta Tagliabue (EMBT Architects), Jampel Dell’Angelo (waterspace); The Architecture of Virtual Water. The Architecture of Virtual Water è un’installazione immersiva che rivela la presenza nascosta dell’acqua nella nostra vita quotidiana. Attraverso un padiglione sinuoso formato da pannelli a forma di lettere che compongono la parola aqua, i visitatori intraprendono un viaggio multisensoriale che rivela la sua presenza nel cibo, negli oggetti e nell’architettura.

PNAT, Fabbrica dell'aria, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

PNAT, Fabbrica dell’aria. Fabbrica dell’Aria is an installation that harnesses plant intelligence to purify indoor air. Acting as a “breathing bio-machine,” it uses the patented Stomata® system to direct air through a substrate where plant roots and beneficial bacteria degrade pollutants.

Mariana Popescu, Necto installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Mariana Popescu, TheGreenEyl, Riley Watts; Necto. Oscillando tra orientabilità e non-orientabilità si pone ai margini dell’instabile, abbracciando il paradosso e trovando un equilibrio. Issato al suo posto, modellato dalla tensione e indurito in modo selettivo, Necto mette in atto un esercizio di ricerca della forma speculando sul futuro delle strutture temporanee – flessibili, efficienti e riconfigurabili.

Studio Gang, The Living Orders of Venice, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Studio Gang; The Living Orders of Venice. The Living Orders of Venice vuole suscitare interesse, meraviglia e cura per gli abitanti non umani della città, attraverso l’app di citizen science iNaturalist, pensata per realizzare uno studio ecologico collettivo nell’area della Mostra.

OLA, Architecture as Trees installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

OLA Office for Living Architecture, Green Technologies in Landscape Architecture, Technical University of Munich; Architecture as Trees – Trees as Architecture.
L’installazione presenta due alberi anastomizzati con radici e rami, immagini di una passerella tra le fronde e un albero cresciuto su un giunto tecnico, oltre a rendering che affrontano temi come il cambiamento delle stagioni e l’integrazione degli alberi nella progettazione idrica ed energetica di un edificio, nonché i temi del tempo e della trasformazione degli spazi pubblici.

Boonserm Premthada, Elephant Chapel, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Boonserm Premthada: Elephant Chapel. L’installazione presenta una struttura ad arco alta quattro metri costruita interamente con mattoni di sterco di elefante e che risulta forte ma leggera, minimale e durevole, ariosa seppure robusta.

FRICKS, recycled bricks facade system, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Juliana Mariz de Oliveira Simantob, Claudia Gowgiel, Pienelopi Filothei Karali; FRICKS: Upcycled Foamed Bricks. FRICKS si propone di scoprire come riutilizzare i rifiuti edili, in particolare i mattoni, ottenendo un nuovo materiale da costruzione.

Gutierrez, Gensler, Palm Onto-Intelligence installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Maria Paz Gutierrez, Donald Gensler; Palm Onto-Intelligence. L’installazione include quattro aree materiali-territoriali che rappresentano le dinamiche rigenerative sociali, tecnologiche e materiali uniche delle future costruzioni nell’Amazzonia occidentale. Il progetto presenta varie combinazioni di funzionalità materiali sinergiche di palma, sughero e lievito ingegnerizzato (DNA) per creare innovativi schermi 3D con proprietà di raffreddamento, antimicrobiche e di resilienza alle inondazioni.

Angie Dub, Heidi Jalkh, Conq Marine Biobased Building Materials, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Angie Dub, Heidi Jalkh; Conq: Marine Biobased Building Materials. CONQ  trasforma conchiglie frantumate con biopolimeri a base di alghe trasforma in un materiale da costruzione sostenibile, ottenendo senza l’uso di calore una bioceramica realizzata interamente con biomassa marina.

Diana Scherer, Interwoven, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Diana Scherer, Interwoven. Utilizzando una tecnica unica che sfrutta i processi di crescita naturale per creare tessuti dalle radici delle piante, il progetto Interwoven guida le reti di radici a crescere secondo schemi preordinati. Questi modelli di crescita esplorano l’intersezione tra l’anatomia microscopica delle piante e le strutture create dall’uomo, combinando formazioni tissutali naturali con design ingegnerizzati. Photos © Federica Lusiardi/Inexhibit.

Lola Ben Alon, Columbia University, Earthen Rituals, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Lola Ben-Alon, Natural Materials Lab, Columbia University GSAPP; Earthen Rituals.
Realizzata attraverso la trasposizione digitale in codice di strutture terrose esistenti, l’opera genera un sistema stampato in 3D, che include miscele di terra e fibre che combinano terreni di scarto edile con sottoprodotti agricoli.

ETH Zurich, Geological Microbial Formations, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit 2

Karen Antorveza Paez (Digital Building Technologies, ETH Zurich), Benjamin Dillenburger (Digital Building Technologies, ETH Zurich), Robert Kindler (Wood Materials Science Group, ETH Zurich), Dimitrios Terzis, BIO-Geos, EPFL, Lausanne); Geological Microbial Formations.
Geological Microbial Formations indaga la biocementazione come approccio trasformativo alla conversione dei rifiuti edili in materiali architettonici. Combina biotecnologia, fabbricazione robotica e architettura per sfruttare la biomineralizzazione, un processo in cui i microrganismi generano minerali di carbonato di calcio (CaCO₃).


Artificial Intelligence

Philip Yuan Bin He, Co Poiesis installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Philip F. Yuan, Bin He; Co-Poiesis. The pavilion – constructed from trees felled by typhoon Beibiya in Shanghai and transformed through digital fabrication, combining traditional carpentry with robotic precision – houses a performance featuring human musicians and humanoid robots engaged in collaborative drumming and dance.
L’opera è incentrata sul Fired Timber Pavilion – costruito con gli alberi abbattuti dal tifone Beibiya a Shanghai unendo i metodi della carpenteria tradizionale con la precisione robotica – ospita una performance con musicisti umani e robot umanoidi impegnati in un’attività di percussioni e danza.

Crawford and Joler, Calculating Empires installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Kate Crawford, Vladan Joler; Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power; photo © Federica Lusiardi/Inexhibit. Nei suoi ventiquattro metri di lunghezza, Calculating Empires ripercorre la storia del calcolo – da al-Khwarizmi alle reti neurali profonde – e presenta un ricco tessuto storico per comprendere meglio il presente tecnologico. Photo © Federica Lusiardi/Inexhibit.

Refik Anadol Studio, Living Architecture Biophilia, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Refik Anadol Studio, Living Architecture Biophilia. Living Architecture: Biophilia è una “data sculpture” generata dall’AI in grado di trasformare oltre 100 milioni di immagini di flora, fauna e funghi terrestri in ecosistemi digitali immersivi.

Takashi Ikegami Luc Steels, Am I a Strange Loop, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Takashi Ikegami, Luc Steels; Am I a Strange Loop?. L’installazione presenta un “laboratorio androide” per effettuare esperimenti di intelligenza artificiale dal vivo con il robot umanoide Alter3, dotato di componenti per la percezione, il controllo degli attuatori e la memoria episodica.

Pininfarina, Fincantieri, Small Modular Lead-cooled Fast Reactors, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Pininfarina, newcleo, Fincantieri; Revolutionizing Clean Energy: Integrating Advanced Nuclear Solutions and the Built Environment. Un modello in scala reale di uno Small Modular Lead-cooled Fast Reactors (SMR) e un’installazione multimediale immersiva forniscono al pubblico informazioni sulla tecnologia SMR attraverso infografiche, visualizzazioni di dati e diagrammi.

Recycling Intelligens installtion, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Lluis Ortega, Enrique Romero, Julia Capomaggi, Nil Brullet; Recycling Intelligences. L’installazione presenta un tavolo di 12 metri quadrati con 370 layout stampati in 3D e retroilluminati dinamicamente, sia originali che generati dall’AI, accompagnati da spiegazioni sui processi dell’intelligenza artificiale.


Collective Intelligence

Bjarke Ingels Group, Ancient Future Buthan installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Bjarke Ingels Group, Laurian Ghinitoiu, Arata Mori; Ancient Future: Bridging Bhutan’s Tradition and Innovation. L’installazione presenta una trave di legno di sei metri nata dalla collaborazione tra un artigiano bhutanese e la robotica guidata dall’AI: una metà reca intricati intagli tradizionali, l’altra un’interpretazione di quei disegni realizzata dall’intelligenza artificiale. Insieme, esse formano una narrazione ininterrotta della creatività umana e della precisione delle macchine.

Open Regeneration of Housing Estates in Barcelona installation, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Pere Joan Ravetllat Mira, Sara Vima Grau, Jesús Quintana Gómez, Aleix Salazar Aloy, Còssima Cornadó Bardón, Marta Domènech Rodríguez, Isaac Colin Ramió; Open Regeneration of Housing Estates in Barcelona. L’installazione presenta un’infrastruttura efficiente che può essere collegata agli edifici esistenti per aggiornare, proteggere, riparare, riallestire e ampliare le abitazioni e gli spazi condivisi. Il sistema si basa su un design aperto che consiste di una struttura in legno modulare e autoportante.

Hawthorne, Marklee, Rodriguez, Speaker's Corner installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Christopher Hawthorne, Johnston Marklee, Florencia Rodriguez; Speakers’ Corner. Posizionato in uno snodo cardine nella sequenza delle gallerie dell’Arsenale, Speakers’ Corner presenta come caratteristica principale una tribuna con posti a sedere per un massimo di sessanta persone. I visitatori seduti qui formano il pubblico di workshop, dibattiti, panel e conferenze per tutta la durata della mostra.

Acapulco Selective Memories installation, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

a|911, Cadena Concepts, Esrawe; Acapulco: Selective Memories. Dopo che i recenti eventi climatici hanno evidenziato le sue vulnerabilità, Acapulco deve reinventarsi. Acapulco: Selective Memories indaga il ruolo della progettazione in questa rinascita, recuperando conoscenze storiche, materiali e naturali per ripensare le città costiere e il turismo. L’installazione presenta una doppia celosia (reticolato) su cui si intrecciano un archivio di storie urbane e un esercizio di costruzione che unisce tradizione e innovazione per reimmaginare lo spirito trasformativo della città.

Carlo Ratti Associati, Vela Celeste Intallation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit 2

Vela Celeste: Reimagining Home. Svilupata da Carlo Ratti Associati in collaborazione col Comune di Napoli, l’installazione “Vela Celeste: Reimagining Home” prende lo spunto dalla demolizione delle Vele di Scampia. Oggi il Comune di Napoli sta ridisegnando il futuro del sito. Con il finanziamento di Next Generation EU – PNRR, sta demolendo gli edifici per creare un quartiere a misura d’uomo. Più di 2.000 ex residenti, che un tempo chiamavano le Vele casa, formano ora una diaspora su scala metropolitana, in attesa di essere trasferiti ma con un senso di ritorno a casa. Come parte di questa trasformazione, la Vela Celeste rimarrà, non come una reliquia del passato, ma come uno spazio civico plasmato dall’immaginazione collettiva. 

Senseable City Lab, MIT; Data Cloud installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Martina Mazzarello (Senseable City Lab, MIT), Fabio Duarte (Senseable City Lab, MIT), JOURNEY, Washington Fajardo, Umberto Fugiglando (Senseable City Lab, MIT), Diego Morra (Senseable City Lab, MIT), Gareth Doherty (Harvard University); Data Clouds. L’installazione presenta un modello sospeso in scala 1:50 di Rocinha, la favela più grande di Rio, e offre una visione contestuale dell’urbanizzazione informale, evidenziando la problematicità di rappresentare dati complessi attraverso i metodi di mappatura tradizionali. I visitatori possono accedere a una prospettiva in prima persona di Rocinha grazie a un corridoio immersivo, all’interno del quale la vista simmetrica di dati fotogrammetrici e LiDAR corrispondenti illustra la traduzione dei dati stessi nello spazio in 3D, evidenziando la complessità strutturale dell’insediamento.

Caterina Miralles, 0.5 installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Caterina Miralles; 0.5. 0.5 è un’installazione audiovisiva che presenta i ruoli contrastanti dell’intelligenza tecnologica e di quella collettiva nel preservare la laguna di Venezia. Il progetto riunisce il mondo analitico di diversi centri accademici di ricerca climatologica a Venezia con il sapere intergenerazionale delle comunità di pescatori del nord del territorio, esaminando criticamente l’ecosistema lagunare, intrinsecamente fragile e soggetto a variazioni.


Out

Pietrusko, Vaudo; A Satellite Symphony installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Space Caviar, Robert Gerard Pietrusko, Ersilia Vaudo; A Satellite Symphony. L’installazione è una riflessione sul modo in cui le tecnologie spaziali, inizialmente concepite per l’esplorazione dello spazio, hanno invece avuto il loro impatto più significativo qui sulla Terra. Ispirandosi al documentario del 1977 Potenze di dieci di Charles e Ray Eames, A Satellite Symphony prende il Veneto, e in particolare l’area di Venezia e della sua laguna, come punto di partenza per un’esplo- razione che attraversa molteplici scale, dal nucleo della Terra ai confini estremi del sistema solare.

Heatherwick studio; Space Garden installation, Arsenale exhibition, Venice Architecture Biennale 2025 Inexhibit

Aurelia Institute, Heatherwick Studio, Brent Sherwood; Space Garden. Space Garden propone una serra orbitante e autonoma a supporto della ricerca agricola d’avanguardia e dell’impegno globale nel futuro del nostro ecosistema Terra-Spazio. La struttura è composta da trentuno camere di crescita con climi controllati singolarmente, progettate per ospitare una varietà di piante da frutto e da fiore, alberi, funghi e alghe.


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